3- 31 agosto 2013
OFFICINA DELLE ZATTERE
Fondamenta Nani – Dorsoduro 947 – 30123 VENEZIA
GIANLUCA PERNA OSPITE DEL PADIGLIONE NAZIONALE
DEL BANGLADESH
ALLA 55° EDIZIONE DELLA BIENNALE DI VENEZIA
Curatrice: Loredana Trestin
Art Director: Domenico Alfredo Pasolino
Concept: Gianluca Perna- Valentina Vittoria Lugli
Progetto Grafico: Valentina Vittoria Lugli/ Resp.
Comunicaz. Divulgarti: Anna Maria Ferrari
Sharing Arts Sales . In tempi di crisi anche l’arte si adegua. Saldi, saldi, saldi. Arte per
tutti! Provocazione o ironia sulla situazione economica di oggi? Liberi pensiero ed opinione. Di fatto qui di
certo non si vuole svendere l’arte, ma semplicemente renderla più accessibile a
tutti. Nessuna propaganda tesa a raccogliere il consenso dei più, ma senso reale
del ruolo dell’arte oggi e volontà di
renderla più vicina allo spettatore con il suo ruolo di oggi cultural
tecnologico.
Ed ecco che le opere di Gianluca
Perna libere da ogni orpello e
scarnificate all’essenziale sembrano più
adatte che mai al contesto storico odierno. Saldi
dell’arte dunque, per canzonare il business e per far sì che
quanto resta di prezioso e puro sia condivisibile ”a buon prezzo”.
Una grossa opera suddivisa per l’occasione
in tanti formati A4 in modo che quante più persone possibile siano in
grado di acquisirne un pezzo e condividere con altri l’opera nella sua
completezza. Un’altra che vuole una
monetina per entrarci all’interno, dove all’accensione delle luci ne si può
fruire il contenuto facendone anche parte integrante.
E proprio come accade quando ci sono i Saldi, la settimana dal 3 all'11
agosto, ad una “commessa” il compito di far volantinaggio
davanti la stazione di Venezia Santa Lucia. I foglietti provvisti di un
codice serviranno ad ottenere uno sconto
sulle opere se inserito questo nel sito dell'artista o
presso la mostra. Una trovata in più per portare pubblico.
Nell’importante contesto della Biennale di Venezia un’ occasione per poter
apprezzare l’artista Gianluca Perna
il cui operato è del tutto particolare. Nessuna tecnica già usata e conosciuta,
ma un metodo di ricerca tutto suo,
“self-supproting-art” appunto “arte autoportante”, di grande impatto
visivo ed emozionale . Ottime le critiche degli esperti tra cui Vittorio Sgarbi
e il maestro Giorgio Celiberti presenti alla personale che è stata ad Udine a Palazzo Kechler il 9 maggio scorso .
“Perna volge la sua attenzione nei confronti della sperimentazione sulla
materia e si pronuncia attraverso l’arte informale, visto che gli
permette di rispondere istintivamente a esigenze personali mosse da moti
“incontrollati” dell’anima” scrive la dott.ssa Raffaella Ferrari ( critico
d’arte).
Gli attuali lavori dell’artista mostrano lo sviluppo e l’arrivo di un lungo
percorso pittorico volto all’arte figurativa, iniziato nel lontano 1985 sotto
la guida del maestro Rinaldo Nimis. Assolutamente unica la sua messa in atto e
sublimazione del un nuovo concetto dell'arte-autoportante nella ”opera senza tela”. Le sue creazioni si
compongono così in forme volute ed
esplodono dal “non supporto” bidimensionale, per acquisire la complessità della
terza dimensione
Gianluca Perna - artista
E’ nato a Udine, Italia,
nel 1972. Ha frequentato il liceo a Udine. Diventa un imprenditore nel 1996. Ha
iniziato la sua carriera artistica in gioventù: il primo lavoro può essere
considerato educativo e raffigurano paesaggi, nature morte, cavalli, realizzati
in vernice. Poi, dopo un'estate di studio presso il maestro Rinaldo Nimis nel
1985, gli stessi soggetti sono registrati in acrilico su tela. Per molti anni,
dal 1987 al 2011, non produce nulla. In questo periodo si dedicò con grande
passione di essere un imprenditore nel settore della ristorazione, prima aprendo
tre ristoranti e ora nel campo della sicurezza sul lavoro anche fondando
un'associazione di datori di lavoro, Assomicroimprese. Trova l'ispirazione poi
(nel 2011) e viene portato alla espressione del concetto astratto senza tela,
in maniera del tutto innovativo e allo stesso tempo decisamente soggettivo.
Domenico Alfredo Pasolino – art director evento
Critico d'arte internazionale- esperto d'arte moderna, National Gallery of Art-Washington (U.S.A.), Istituto Italiano di Cultura di Washington- Circolo Italiano di New York- 2the Corps of Volunteers of Assistance and of Peace"(State California), Intemationale Sankt-Lukas (1475)Akademie(Bamberg-West-Germany), Museo Governativo d’Arte Moderna- Valletta-Malta, Direttore artistico periodico Cultura, Direttore artistico Centro EsposizioniPalazzo Barberini, Accademia Inter.le d’Arte e Cultura “I Micenei” Reggio Calabria, Direttivo Art Action” Novara, Direttivo “Il Sistina tra teatro e arte” Roma, Direttivo Premio Internazionale dell’Arte “FIDIA” Roma
Critico d'arte internazionale- esperto d'arte moderna, National Gallery of Art-Washington (U.S.A.), Istituto Italiano di Cultura di Washington- Circolo Italiano di New York- 2the Corps of Volunteers of Assistance and of Peace"(State California), Intemationale Sankt-Lukas (1475)Akademie(Bamberg-West-Germany), Museo Governativo d’Arte Moderna- Valletta-Malta, Direttore artistico periodico Cultura, Direttore artistico Centro EsposizioniPalazzo Barberini, Accademia Inter.le d’Arte e Cultura “I Micenei” Reggio Calabria, Direttivo Art Action” Novara, Direttivo “Il Sistina tra teatro e arte” Roma, Direttivo Premio Internazionale dell’Arte “FIDIA” Roma
Critica di Raffaella Ferrari:
Addentrarsi
nella spinta emozionale che sfocia nella pittura informale richiede grandi
conoscenze nel campo della psicologia e della psicoanalisi, essendo essa stessa
fonte e origine dei moti dell’anima. Gli attuali lavori dell’artista in oggetto
sono di chiara matrice informale e mostrano lo sviluppo e l’arrivo di un lungo
percorso pittorico volto all’arte figurativa, iniziato nel lontano 1985 sotto
la guida del maestro Rinaldo Nimis. Assorbiti i rudimenti dell’arte della
pittura, Perna volge la sua attenzione nei confronti della sperimentazione
sulla materia e ottimizza il discorso sin qui affrontato pronunciandosi ora
attraverso l’arte informale, visto che gli permette di rispondere
istintivamente a esigenze personali mosse da moti “incontrollati” dell’anima.
Ad arricchire le attuali opere facenti parti di un ciclo di 10 pezzi sono testi
di poesia e letteratura accuratamente selezionati dall’Art Director Valentina
Vittoria Lugli. I testi unificati in maniera inscindibile alle singole opere
sono stati fonte di ispirazione per l’opera stessa o associati per antonomasia.
Appaiono così concetti fondanti e fondamentali della nostra storia più o meno
recente e sottoscritti da letterati come: Neruda, Celan, Campo, Nietzsche,
Alighieri, etc… L’arte concettuale difatti, nata negli anni ‘60 del secolo
scorso negli Stati Uniti d’America sotto la guida di Joseph Kosuth, si
prefiggeva di associare qualsiasi espressione artistica a concetti e idee
tralasciando il risultato essenzialmente estetico e percettivo dell’opera
stessa. Le prime sperimentazioni “concettuali” furono delineate da movimenti
artistici come: Neo-Dada e Minimal Art per poi svilupparsi e definirsi con la
Pop Art. Assorbite queste nozioni fondamentali della storia dell’arte e storia
della società, Perna mette in atto e sublima un nuovo concetto d’arte,
totalmente personale, dell’opera senza tela. Le opere così nate si compongono
in forme volute ed esplodono dal “non supporto” bidimensionale, per acquisire
la complessità della terza dimensione. Difatti, come negli anni ’90, quando si
sentì l’esigenza di togliere le cornici per liberare l’opera da limiti
obbligati facendola interagire accorpandosi a ciò che la circonda, le stesse
opere di Gianluca, nate per essere appese secondo il concetto della
bidimensionalità, attraverso riletture tridimensionali, cominciano ad uscire dal
piano guadagnando lo spazio seguite dal colore che continua a pigmentare le
forme anche nella configurazione spaziale. Di nodale importanza è l’effetto
della luce che accarezza le irregolari superfici e si fa talvolta assorbire dal
colore come, altresì, tende pure ad essere rilanciata verso lo spazio
circostanziale e non solo recingente, utilizzando un sistema di semplici ma
ingegnosi ed impercettibili rigonfiamenti del colore sulla superficie creandone
un’interazione senza fine di luce riflessa. Queste opere a metà strada tra
scultura e pittura, nascono grazie ad una stratificazione per parti di forme e
materiali diversi che si ricompongono nelle forme volute esplodendo dal
supporto bidimensionale, per acquisire la complessità della terza dimensione.
Le opere tridimensionali si configurano principalmente con due differenti
attività: l’accorpamento o la fusione e il rinvenimento, inteso in senso
archeologico o michelangiolesco, dove l’oggetto trovato contiene già la forma,
basta individuarla con un lavoro di indagine e liberarla dalle parti superflue.
L’opera di Perna risponde perfettamente a queste basilari indicazioni di
accorpamento e fusione che sono riferibili al colore, il quale si unisce per
poi fondersi con la rete sintetica. Proprio il colore acrilico, attraverso il
processo del travaso diretto da barattoli sulla rete e trattato talvolta con le
mani, e senza l’ausilio di alcun strumento usato in pittura, prende corpo e
soddisfa la propria necessità di essere forma. Il rinvenimento, invece, è
associabile all’iniziale sagoma prestabilita e attentamente studiata da Perna,
atta ad accettare le micro cellule di colore che andranno ad insinuarsi in
maniera quasi imprevedibile tra la tramatura sottile della rete. Non tutti i
comportamenti del colore sono comunque scontati, ma l’ingegno dell’artista sta
proprio nel prevedere il flusso dello stesso sulla superficie preposta ad
accettarlo e ad anticipare l’unione delle diverse cromie analizzando i vari
comportamenti di copertura, accettazione e fusione delle stesse. Risolto il
problema tecnico l’artista finalmente si sveste dalle regole e schemi ai quali
deve sottostare durante lo svolgimento della sua normale attività lavorativa,
completamente distante dal mondo dell’arte, e da sfogo alla propria creatività
facendosi travolgere dallo stesso flusso del colore, dalle parole o musiche che
in quel momento gli sono più confacenti. Nasce così l’opera come espressione
indiscussa di uno stato d’animo del momento e sottende al sentire più riposto,
il “palpitare” delle emozioni e delle sensazioni quelle meno afferrabili, ma
estremamente presenti e persistenti. Il riferimento all’anima di solito è
proprio per definire il nostro provare più profondo o sentimentale e delicato.
Si toccano dunque rime di emozioni intime, attraverso una catarsi inondante e
prorompente che risponde essenzialmente ad una necessità di esprimere al meglio
ciò che si sente. Di certo Perna è riuscito in tutto ciò e può vedere
pienamente soddisfatto il suo intento, ossia quello di aver segnato una profonda
traccia nella storia dell’arte attuale.
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