ALLARME DEGLI ALLEVATORI PER IL TAGLIO DELLE SOVVENZIONI STATALI


GRIDO D'ALLARME DELLE ASSOCIAZIONI PROVINCIALE E REGIONALE DEGLI ALLEVATORI: SI RISCHIA LA CHIUSURA DOPO IL TAGLIO DELLE SOVVENZIONI STATALI. MARCO PARODI E GIAMPAOLO RISSO AVVERTONO: “SENZA IL NOSTRO LAVORO SPARIRANNO I PRODOTTI DI QUALITÀ, COME LATTE, CARNE E FORMAGGI DELLE AZIENDE SUL TERRITORIO”


Grido d'allarme dell'A.P.A. - Associazione Provinciale degli Allevatori di Genova e dell'A.R.A. - Associazione Regionale degli Allevatori della Liguria. Le due strutture sono a un passo dal tracollo: le conseguenze dei tagli alle sovvenzioni a livello nazionale si fanno sentire drammaticamente anche in Liguria. Nel decreto Milleproroghe, attualmente in discussione al Senato, non sono stati infatti inseriti i 65 milioni di euro necessari per consentire il lavoro delle associazioni regionali e provinciali, comprese quella ligure e quella genovese. Ed ecco che Marco Parodi, presidente di A.P.A. E di A.R.A., e Giampaolo Risso, coordinatore dell'A.P.A. (Via Vittorio Veneto 149, Mignanego - Genova; tel. 010 581938), lanciano l'allarme: «Senza il finanziamento alle Associazioni Allevatori - affermano i due rappresentanti locali - sono a rischio la sicurezza alimentare e il made in Italy. Sino all'anno scorso lo Stato investiva per promuovere la sicurezza alimentare, il miglioramento genetico, il benessere animale e la competitività delle stalle italiane. Oggi i fondi passano improvvisamente a zero. Speriamo che il mondo politico abbia ben chiaro cosa rischia il sistema Italia se gli allevatori verranno privati di queste risorse». Qualche esempio? «Pensiamo - dicono Parodi e Risso - al latte crudo dei distributori automatici, la carne fresca venduta direttamente in azienda, i formaggi derivati dalle lavorazioni artigianali dei minicaseifici, i prodotti unici e rari come il formaggio di cabannina e la crescenza per la focaccia di Recco. Produzioni che sono realizzate su piccola scala ma che sono comunque attentamente controllate dai Tecnici del sistema allevatori, che dispongono sul territorio di un laboratorio accreditato per le Analisi delle Produzioni Zootecniche, con sede in Masone. Senza finanziamenti, tutto questo lavoro di rigoroso controllo della catena alimentare rischia di scomparire per sempre».


L'ASSOCIAZIONE PROVINCIALE ALLEVATORI. STORIA E NUMERI

Anche a Genova l'Associazione Allevatori opera da circa 40 anni e con la sua attività ha permesso il mantenimento di un'importante presenza di Allevatori sul territorio. L'importanza della presenza degli allevatori, che spesso viene ricordata solo per la funzione di tutela del territorio, è invece rilevante anche per le produzioni che gli stessi allevatori realizzano e che vendono direttamente in quantitativi sempre crescenti sul mercato locale. Sono i prodotti a Km zero e i prodotti tracciati dall'A.P.A., che si trovano un po' in tutta la provincia e le cui caratteristiche organolettiche sono strettamente legate al territorio di origine. Il latte crudo dei distributori automatici, la carne fresca venduta direttamente in azienda, i formaggi derivati dalle lavorazioni artigianali dei minicaseifici, i prodotti unici e rari come il formaggio di cabannina e la crescenza per la focaccia di Recco. Sul territorio della provincia di Genova, sono ad oggi controllate dall'A.P.A. 157 aziende zootecniche con circa 900 vacche da latte e altrettante fattrici da carne. Da queste vacche si ottengono circa 47.000 quintali di latte all'anno e oltre 1000 vitelloni venduti direttamente sul mercato locale. La biomassa foraggera asportata per la sola attività di allevamento dei bovini è di oltre 5000 ettari, corrispondente ad un significativo beneficio in termini stabilità del territorio montano. La mappa dei prodotti zootecnici controllati dall'A.P.A. è ampiamente indicata nei siti Internet www.lacarnedigenova.com, www.lattecrudoinliguria.com, www.ucabanin.com.


L'ALLARME A LIVELLO NAZIONALE: IL PRESIDENTE AIA NINO ANDENA

All'allarme di Marco Parodi, Giampaolo Risso e tutti gli allevatori liguri, si unisce anche quello di Nino Andena, presidente dell'A.I.A. - Associazione Italiana Allevatori (Internet: www.aia.it): «La serietà - afferma - non viene più premiata. Non posso credere che la politica italiana sia così miope da abbandonare gli Allevatori decidendo di non destinare più risorse al sistema zootecnico nazionale. Sino all'anno scorso lo Stato investiva 65 milioni di euro per promuovere la sicurezza alimentare, il miglioramento genetico, il benessere animale e la competitività delle stalle italiane. Oggi i fondi passano improvvisamente a zero. Ma l'emergenza mozzarella blu e la presenza sul mercato di carni suine estere alla diossina testimoniano l'esigenza di investire in questa direzione con continuità e senza pericolosi cambi di rotta. Chi ha scelto di cancellare le risorse per il sistema allevatori è consapevole del fatto che, dalla sera alla mattina, non potremmo più garantire un'attività che la Cassazione stessa ha definito di rilevante interesse pubblico? Non vi è giorno in cui il mondo politico e produttivo auspica investimenti a favore della competitività, ma poi, al momento di decidere, con un colpo di spugna si smantella un sistema efficiente, che ha saputo crescere negli anni e che oggi è fra i più performanti al mondo. Che senso ha tutto ciò?».


INFORMAZIONI

Giampaolo Risso

Coordinatore Associazione Provinciale degli Allevatori di Genova

Via Vittorio Veneto 149, Mignanego – Genova

Tel. 010 581938

Internet: www.lacarnedigenova.com, www.lattecrudoinliguria.com, www.ucabanin.com

E-mail: apage@panet.it

Nessun commento:

POST RECENTI