LETTERA APERTA DI UN TIFOSO GENOANO: “ALLO STADIO DI TORINO CORRIAMO TROPPI RISCHI E DIVENTIAMO IL TIRO AL BERSAGLIO DELLE BOMBE CARTA”


Mi chiamo Roberto Traverso e sono un imprenditore genovese di 53 anni con la passione del calcio. Mi permetto di rubarLe qualche minuto per sottoporLe una questione a cui tengo molto.

È di dominio pubblico la mia fede genoana, ma questa volta credo che il problema non riguardi solo e soltanto la mia squadra del cuore.

Mi spiego meglio, anche perché verso la metà di aprile, in occasione della partita tra Juventus e Genoa allo stadio “Olimpico” di Torino, il problema si presenterà nuovamente.

Nelle ultime due trasferte che ho fatto a Torino, sono rimasto letteralmente scioccato per i rischi che i tifosi rossoblù corrono quando vengono ospitati all’interno dell’impianto sportivo.

Mi riferisco a continui lanci di bombe carta che arrivano nel settore riservato alla tifoseria ospite, in questo caso Rossoblù!

Perché nessuno prende provvedimenti? Perché i tifosi ospiti di tutte le squadre non vengono tutelati, ad esempio con reti di protezione, evitando che questo tiro al bersaglio si trasformi in vera tragedia? Oppure perché non riservare un settore più protetto? Solo per la cronaca, ricordo che all’ultima trasferta un nostro ragazzo, investito dallo scoppio di una bomba carta, è stato medicato all’ospedale, e qui i medici hanno riscontrato seri danni all’udito.

Questa situazione non si verifica soltanto quando viene ospitato il Genoa. Si veda l’ultimo caso più ecclatante, nella gara tra Juventus e Inter, ma stesso pericolo corrono anche i tifosi ospiti di Chievo, Parma , Bologna, eccetera.

Mi chiedo poi come sia possibile entrare allo stadio con quelle vere armi, senza che nessuno si accorga di nulla e, di pari gravità, come sia possibile non identificare, con tutte le telecamere che ormai vengono poste all’interno di tutti gli stadi, i veri responsabili, chiunque siano.

Grazie per l’attenzione e un grazie ancora più forte per chi ha la possibilità di risolvere questo pericolo vagante!


Roberto Traverso

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