2 LUGLIO: LUDOVICO EINAUDI CON IL PROGETTO WHITE TREE AL LIBRA FESTIVAL

LIBRA associazione d'idee

in collaborazione con REGIONE PIEMONTE

 

con il patrocinio di PROVINCIA DI BIELLA

COMUNE DI SORDEVOLO

 

presenta  "LIBRA …la musica nell'aria"

rassegna del contemporaneo musicale

 

anfiteatro Giovanni Paolo II – via Clemente Vercellone 1

    SORDEVOLO  (Biella)

giovedì 2 luglio – ore 21,30

 

WHITE TREE

feat. LUDOVICO EINAUDI  in concerto    

Musica di alta qualità per il progetto realizzato dai fratelli Lippok insieme ad uno dei migliori musicisti e compositori italiani.

 

Ingresso 15 euro + diritti prevendita

            

Info per il pubblico: Libra Associazione d'Idee tel. 331/5949086 – 331/5942304

 

www.librafestival.it

 

         segue biografia White Tree e Ludovico Einaudi

 

LUDOVICO EINAUDI

biografia

Ludovico Einaudi, compositore e pianista.

La sua musica affonda le radici nella tradizione classica con l'innesto di elementi derivati dalla musica pop, rock, folk e contemporanea. Le sue melodie, profondamente evocative e di grande impatto emotivo, lo hanno reso oggi uno degli artisti più apprezzati e richiesti della scena europea. A seguito del suo ultimo album, Divenire (Decca 2006, Disco d'Oro in Italia), ha fatto un tour europeo di oltre 80 concerti, culminato nel novembre del 2007 con un concerto alla Royal Albert Hall di Londra davanti a 4000 persone. Nato a Torino il 23 novembre 1955, si è diplomato in composizione al Conservatorio G. Verdi di Milano, e si è perfezionato sotto la guida di Luciano Berio. Verso la fine degli anni Ottanta attraversa un periodo di sperimentazione e ricerca, durante il quale inizia a collaborare con il teatro e la danza. Nel 1990 pubblica 'Stanze', 16 composizioni interpretate dall'arpa elettrica di Cecilia Chailly. L'album viene pubblicato anche in Inghilterra: si racconta che quando la BBC mandò in onda alcuni brani, la segreteria dell'emittente britannica andò in tilt per rispondere agli ascoltatori che volevano sapere chi era l'autore. Ma è l'album 'Le Onde' (1996) che rappresenta il vero punto di svolta nella sua carriera. Con 'Le Onde' Einaudi compone e interpreta un ciclo di ballate per pianoforte ispirato dall'omonimo romanzo di Virginia Woolf. Il disco, concentrato di quel suono circolare, avvolgente e minimalista che diventerà la cifra del suo stile, sarà pubblicato un paio di anni dopo nel Regno Unito, riscuotendo unanime consenso di pubblico e di critica. Nel frattempo il regista Nanni Moretti sceglie alcuni brani per il suo film Aprile, a cui faranno seguito una serie di proficue e premiate collaborazioni con il cinema, fra cui "Fuori dal Mondo" (Echo Klassik Preis) e "Luce dei miei occhi" (Italian Music Awards), di Giuseppe Piccioni, "Dr Zhivago" (Gold Word Medal New York Film Festival), di Giacomo Campiotti, "Sotto Falso Nome" (Best Filmscore Avignon Festival), di Roberto Andò, fino al più recente This is England (Best British Film – Bafta 2008), dell'inglese Shane Meadows. L'atteso seguito di "Le Onde" si intitola 'Eden Roc' (1999) e prosegue la ricerca sull'approfondimento della canzone strumentale iniziata precedentemente, con l'aggiunta di un quintetto d'archi e della collaborazione con il grande musicista armeno Djivan Gasparijan. Sul finire del 2001 è tempo di 'I Giorni', altra raccolta di brani per piano solo, sulla scia di un viaggio in Mali - terra di cantastorie e di antiche tradizioni musicali- durante il quale Einaudi incontra il maestro della kora Toumani Diabate. L'album possiede una sua particolare leggerezza, ma allo stesso tempo è ricco e profondo. Melodie lineari, tanto suggestive da apparire ancestrali, già esistenti dentro ognuno di noi. In Mali ritornerà nel gennaio 2003, per partecipare alla terza edizione del 'Festival au Désert. Questa volta a riportarlo in Africa è Ballaké Sissoko, altro mostro sacro della kora. Un brano di quella performance, 'Chameaux', sarà inserito nel disco dal vivo 'Le Festival au Désert'. Einaudi ricambierà l'ospitalità invitando Sissoko in Italia per una serie di concerti e per registrare l'album 'Diario Mali'. Il 2003 è caratterizzato da puntuali 'tutto esaurito' sia in Italia che all'estero. A cominciare dalla Gran Bretagna, dove nel frattempo esce 'Echoes (The Einaudi Collection)', una raccolta dei suoi successi, che supererà le 100 mila copie vendute. Nello stesso anno è nel cartellone della Scala di Milano, dove registra il doppio live 'LaScala:Concert 03 03 03', che contiene tutti i brani più noti dell'autore e anche un omaggio al rock con una versione di "Lady Jane" dei Rolling Stones. Quando esce 'Una mattina', il primo album firmato con la Decca, nell'autunno del 2004, il disco schizza subito al primo posto delle charts britanniche di musica classica. A colpire nel segno sono le melodie ondulatorie in continuo movimento, fra accelerazioni improvvise e altrettanto subitanee sospensioni, mai così solari e 'positive'. Da quel momento, Einaudi inizia un tour fortunato e pressoché infinito, che lo porta in giro per l'Europa, offrendogli spunti per collaborazioni inedite e sempre più stimolanti, in bilico tra suoni classici e d'avanguardia, suggestioni etniche ed elettronica. Nel 2007 ha aderito a un progetto umanitario per la raccolta di fondi per la costruzione di pozzi d'acqua in Africa, gestito dall'Associazione Ali 2000/Onlus. Nel 2008 ha impegni concertistici in Italia, Svizzera, Belgio, Olanda, Francia, Germania, India, Stati Uniti e Giappone.

Progetti Live e Collaborazioni:

Djivan Gasparijan, Armenia - "Diario Mali" Ballaké Sissoko, Mali - Transient con Armin Linke - Mercan Dede, Turchia - Rodrigo Leão, Portogallo - Toumani Diabate, Mali - Paolo Fresu, Galatea Ranzi – progetto basato su testi di Virginia Woolf Marco Baliani – progetto basato su testi di Raymonde Carter - Robert & Ronald Lippok (To Rococo Rot), Germania.

Per ulteriori informazioni e materiale fotografico: www.einaudiwebsite.com

 

WHITE TREE

biografia

 

L'idea di sposare l'elettronica più ricercata con la musica classica, non è una novità, e protagonisti assoluti di questo filone, quali Sakamoto e Glass, più volte sono riusciti nell'intento.
Il progetto White Tree, continua su questa scia, facendo incontrare il nostro apprezzato pianista Ludovico Einaudi, con i fratelli berlinesi Robert e Romald Lippok (To Rococo Rot).
L'album in questione si chiama "Cloudland", che d'originalità non sarà ricordato, ma contiene sonorità che difficilmente l'ascoltatore potrà dimenticare! Appesi su un ipotetico asse sonoro Torino-Berlino, i tre se la cavano egregiamente in quando tecnica ed eleganza, sfornando dieci tracce d'autentica bellezza, fra echi new age mai morte (Slow Ocean, Drerek's Garden) e minimalismo elettronico a volte dolce, altro patetico (Kyril, Koepenik). Un album che trova il suo punto più alto in Tangerine; un pezzo che inizia volutamente con gli effetti sonori di un disco incantato, per poi finire tra le grinfie "malevoli" del keyboard Robert, sempre magnificamente addolcito dai mille fraseggi minimali e leggeri di Ludovico, e fra i mille ritmi del drumming di Romald. Da segnalare Other Nature. Qui c'è il Ludovico Einaudi che conosciamo, quello più intimista e "malinconico", colui che ha saputo ri-modulare il concetto- troppo ampio- di musica classica, portandolo- senza mai snaturarne l'essenza -ai giorni nostri. Cloudland è ispirato dal racconto dello scrittore nigeriano Amos Tutuola, "Il bevitore di vino di palma", un omaggio ad un grande della letteratura africana. Brian Eno s'ispirò ad una sua opera, il compianto Tutuola ringrazia.

Nessun commento:

POST RECENTI