AL MUSEO GARIBALDINO DI QUARTO PRESENTAZIONE DEL LIBRO SU GARIBALDI. SEGUE CENA GARIBALDINA CON DEGUSTAZIONE DELLA BIRRA BRYTON.


L’Associazione Culturale Bryton (Internet: www.birrabryton.it) organizza per Venerdì 19 Febbraio 2010 dalle ore 18,30 presso il Museo Garibaldino di Villa Spinola (tel. 010 385493) in Via Luigi Sartorio 1 a Genova Quarto dei Mille un incontro e dibattito pubblico e gratuito con il giornalista del “Corriere della Sera” Paolo Brogi, che presenterà la sua ultima fatica editoriale su Garibaldi e i Mille. La scelta del luogo non è casuale: nella Villa Spinola, già proprietà di Candido Augusto Vecchi, amico, anzi apostolo, di Garibaldi, si svolsero le fasi organizzative dell’impresa dei Mille. Qui si conservano vari cimeli e un epistolario di Garibaldi, insieme ad armi e documenti risorgimentali. Il Comando dei Vigili Urbani fa sapere che dopo le ore 18 nella zona limitrofa al Museo di Via Luigi Sartorio è facile trovare parcheggio.
La Serata sarà così articolata: Ore 18,30: Incontro dibattito con l’autore presentato da Iose Varlese (nella foto), Presidente dell’Associazione Culturale Bryton. Entrata libera. Ore 20: Cena a menù fisso, nelle prestigiose Sale del Museo fra i cimeli Garibaldini. Prenotazione obbligatoria. Costo 35 euro. Ore 22: Balli popolari e Tango Argentino nel Salone Anita. Entrata libera. Alle ore 22, nella Sala Garibaldi, aneddoti e racconti Garibaldini. I partecipanti saranno omaggiati della Birra Bryton, la Birra dei Liguri. Birra rigorosamente in bottiglietta di vetro, la più antica mai luppolata. Alle ore 24, le varie ed eventuali. Informazioni e prenotazioni: Iose Varlese 347 2522934.

Paolo Brogi. Giornalista e scrittore
Paolo Brogi, giornalista e cronista, ha lavorato al “Corriere della Sera”, “l’Europeo”, “Reporter”. Vive a Roma. Toscano, per un periodo della sua vita negli anni della contestazione ha vissuto anche a Genova. Ha curato collane editoriali e tradotto testi per varie case editrici. Con i garibaldini aveva un antico contenzioso, che ora ha risolto in un libro che ne insegue le complicate esistenze e che a Novembre uscirà da Aliberti Editore.

Il Menù Della Serata
Antipasto - La Gente Ligure dona il suo territorio ai Mille:
Torte di verdure e ripieni di verdure; Piatto forte - la lunga traversata prima della battaglia. Un solo compito... svuotare la cambusa: La Sbobba del mozzo garibaldino. Riso con carne, pesce, specialità di casa Garibaldi (tipo Paella). Dessert - Il Dolce ritorno. La Torta di donna rosa. La Nostalgia. Il Dolce e l’amaro del cioccolato luppolato. L’Acqua imbarcata. Il Vino di Domenico. Il Marsala di Florio. Tra una portata e verrà fatto assaggiare il rarissimo Formaggio Luppolato

Villa Spinola (Ora Villa Carrara)
Nella Genova dell’Ottocento, Villa Spinola (ora Villa Carrara), costruita nel XVII secolo, veniva chiamata semplicemente “Casun giancu” (Casone bianco) per via del suo colore. Un posto particolare del periodo Risorgimentale spetta a questa villa dalla quale, la mattina del 5 Maggio 1860, Garibaldi esce per raggiungere lo scoglio di Quarto, da dove sarebbe poi partita la spedizione dei Mille. A Villa Spinola abitava uno dei più fedeli compagni d’arme di Garibaldi, Candido Augusto Vecchi, con il quale il Generale aveva combattuto in Sudamerica. Nel 1849, Vecchi era stato capitano nell’esercito della Repubblica Romana e nel 1856 aveva preso in affitto la casa di Quarto. È proprio nella villa dell’amico di Garibaldi che si svolgono le fasi organizzative dell’impresa dei Mille. Il 15 aprile 1860, Garibaldi saluterà con queste parole il suo amico: “Buona sera Vecchi; vengo come Cristo a trovare i miei apostoli e questa volta ho scelto il più ricco” e varcherà il cancello della villa sul quale il padrone di casa aveva fatto appendere il singolare cartello “Vietato l’ingresso ai cani e ai preti”. A partire da quel giorno e sino alla decisione di salpare alla volta della Sicilia ci sarà un continuo via vai di “Apostoli del Risorgimento”. Ora la villa ospita il Museo Garibaldino: il museo occupa due sale dell’antica villa, già quartier generale di Garibaldi, con soffitti riccamente affrescati, e conserva vari cimeli (armi, divise e oggetti personali dell’eroe dei due Mondi e dei suoi compagni), un epistolario di Garibaldi, manoscritti del periodo garibaldino insieme ad armi e documenti risorgimentali e cimeli della prima guerra mondiale.

La birra bryton. La storia
Una nuova scoperta archeologica, a Pombia (Novara), in territorio anticamente abitato dalle popolazioni Liguri, ha portato alla luce un antico vaso, perfettamente integro, del VII secolo a.C., contenente i resti di una bevanda fermentata all’orzo e, cosa ancora più sorprendente e significativa, luppolata. Le analisi di laboratorio certificano questa presenza. Come ci insegna la storia, già i Babilonesi come gli Egizi conoscevano l’arte di fermentare l’orzo, ma non conoscevano l’uso del luppolo, che dà alla birra il classico sapore gradevole ed è, soprattutto, un ottimo conservante. È luogo comune risalire ai monasteri della Boemia del XIII sec. d.C. per datare la birra come la conosciamo noi, e cioè luppolata. La scoperta, avvenuta nel 1995 a Pombia da parte della Soprintendenza ai Beni Archeologici del Piemonte, sposta indietro di molto l’uso del luppolo nella birra e indica soprattutto nei Liguri, che la chiamavano Bryton, la primogenitura della birra moderna. Da questa scoperta, Bryton ricava la sua ricetta, ottenendo una birra di colore rosso ambrato con una schiuma persistente leggermente pastosa con una gradazione di 5,8% vol. con aromi di caramello e agrumi che ben si bilanciano con l’amaricante del luppolo selvatico ligure. A fine degustazione, la birra Bryton appare ben strutturata ed equilibrata. Bevuta a temperatura frigo, risulta dissetante e compagna gradevole di aperitivi, di pesce e di piatti estivi. Fresca di cantina, è sincera con piatti forti e invernali. La birra Bryton è prodotta in Italia nell’antico Sannio, dove nel 180 a.C. gli antichi Romani deportarono 50.000 Liguri, mai domi al potere di Roma. La dicitura “birra indipendente” è un omaggio all’orgoglio di questo fiero popolo, di cui il cigno ripreso sull’etichetta è il primo simbolo conosciuto.

Informazioni
Birra Bryton
Vico Bottai 6 rosso Genova
Internet: www.birrabryton.it
E-mail: info@bryton.it
Iose Giuseppe Varlese tel. 347 2522934

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