RECENSIONE- LA NOTTE DEGLI DEI DI MIRO GAVRAN




Martedì 16 febbraio 2010 è andata in scena, al Teatro Lo Scalo di Roma, la prima nazionale de “La Notte degli Dei”, di Miro Gavran, per la traduzione e regia di Gorjana Ducic.


La storia è intrigante: Il Re Sole, reduce da una notte brava trascorsa con Molière ed un buffone di corte, convince il grande commediografo a mostrargli il suo ultimo lavoro.


Peccato che questa commedia parli proprio di Sua Maestà, in toni non proprio lusinghieri per giunta!

Non diciamo oltre per non sciupare il piacere della visione e passiamo ad osservare lo spettacolo più da vicino.


Il testo, scritto dall’autore croato Miro Gavran nel 1986 e mai rappresentato in Italia, è una crudele ed impietosa descrizione dei rapporti tra tre persone insincere con se stesse e con gli altri due compagni di bevute.

Propiziando (ordinando) la calata delle “maschere” da parte dei due amici, il re Sole è costretto a sua volta a svelarsi, mostrando a nudo la faccia bieca del potere (e del proprio essere).


Duro, impietoso, ironico, il testo è diretto con eleganza da Gorjana Ducic.

La regista restituisce appieno l’umorismo ed il dramma di questi tre personaggi persi in un gioco di bugie, rivelazioni, minacce e perdoni che può condurli verso chissà quale destino.


L’interpretazione dei tre attori è fresca ed appropriata.

Bontempo è un Molière duro e misurato, Claudio Gnomus un ineffabile buffone caustico e subdolo, mentre Sandro Torella è un giovane e fragile Luigi XIV.

I tre interpreti riescono agevolmente a creare quel feedback emotivo che facilita l’immersione in toto nella visione dello spettacolo.


Tirando le somme, si può tranquillamente affermare che “La notte degli Dei” è l’ideale per coniugare divertimento e pensiero, sorriso e riflessione.



REDAZIONE ELFA

a cura di Antonino Giorgianni


DIREZIONE ARTISTICA: TOMMASO BUSIELLO

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