FESTA LATINO-AMERICANA CON IL BRAVISSIMO DJ LUPO AL CASTELLO MEDIEVALE DI TRISOBBIO


Domenica 1 Agosto 2010, dalle ore 21 in poi, il genovese Dj Lupo, nome sempre più popolare delle notti latine, sarà protagonista di una grande festa sudamericana nella magnifica cornice del Castello di Trisobbio, in provincia di Alessandria. Lupo, al secolo Marco Lupi (Internet: www.djlupo.it), selezionerà una ricchissima scaletta tra salsa, bachata, merengue, Los Angeles, New York style, guaguanco, bolero, cubano, portoricano, ma anche moltissimo revival. Insieme a lui, in pista ci sarà il suo staff di animazione latina: i Salsa Survivor capitanati dall’italo-australiano Elges Torcello e con Marco, Aurora e Claudia impegnati a far ballare proprio tutti. La serata di Dj Lupo chiude il ciclo “Sagra al Castello”, giunto alla seconda edizione e organizzato dalla Pro Loco di Trisobbio (Internet: http://prolocotrisobbio.altervista.org/) – in collaborazione con Comune di Trisobbio (Internet: http://comune.trisobbio.al.it/) e Provincia di Alessandria – presso il bellissimo edificio medievale. Ad accompagnare la musica, anche gli stands gastronomici, aperti dalle ore 19,30. Il menu prevede una scelta di ricette del posto: Maltagliati alla Castellana, Lasagne nei fagioli alla Trisobbiese, Tomini e Galletto alla piastra; si potranno gustare anche salsiccia, patatine fritte e dolci, il tutto accompagnato da un’ampia selezione di vini locali del Basso Piemonte. L’ingresso alla serata latino-americana è libero.
Come arrivare da Genova: Percorrere l’autostrada A10 in direzione Ponente e, superata l’uscita di Genova Voltri, proseguire sino al bivio. Prendere la direzione per Alessandria e Milano, lungo la A26. Proseguire sino al casello autostradale di Ovada, quindi uscire. Proseguire lungo la Strada Provinciale 170 in direzione di Ovada. Una volta giunti in paese, proseguire sulla Strada Provinciale 204 direzione Grillano. Da qui, proseguire verso Regione Guardia sino ad arrivare alla Strada Provinciale 200 che conduce al centro di Trisobbio. Possibilità di parcheggio nei pressi del Castello.

DJ LUPO. Profilo
Il lupo che “divora” le notti latino-americane, a suon di successi e di applausi. Trentotto anni, originario di Cogoleto, Marco Lupi, per tutti Dj Lupo, è il grande protagonista del momento, nel panorama dei ritmi caraibici. Giardiniere di giorno, “maestro del suono” di notte, cura la sua colonna sonora con lo stesso amore con cui accudisce le piante e i fiori. «Sono stato operaio dell’Ilva - racconta - ma ho sempre fatto anche un sacco di altri lavori. La manualità è il mio forte. Anche per questo mi sono messo a fare il dj...». Certo, c’è dietro anche una grande passione per la musica. Che Marco “Salsero” (l’altro suo soprannome) coltiva sin da quando era bambino: «Ascoltavo vinili degli anni Settanta, Ottanta e Novanta. La mia attività - afferma - è davvero incominciata per gioco, mettendo musica tra amici, poi sono passato a fare qualche festa di compleanno». Le prime esperienze arrivano intorno ai 18 anni, dopo un corso per dj. «A quei tempi usavo i vinili, i cd quasi non esistevano ancora. Era tutta un’altra cosa. Mi ricordo un sacco di compleanni, ma anche i primi matrimoni e le prime feste private. Quasi sempre di amici: sapevano che mi piaceva mettere i dischi e mi chiamavano. I generi? Soprattutto il revival anni Settanta e Ottanta e la commerciale di quei tempi, che era molto leggera e tutta cantata». Così Marco è andato avanti dai 18 ai 25 anni, lavorando anche alle sagre di paese, nei pub, nelle discoteche e negli stabilimenti balneari, e offrendo una vasta scelta musicale sia in termini di quantità che di generi musicali diversi. «Ogni sera, ancora adesso, giro con oltre settecento brani. Non si sa mai dove può portare una serata o che cosa il pubblico può preferire e non è professionalmente accettabile farsi trovare impreparati di fronte a una richiesta». I ritmi latini, invece, arrivano più tardi. La svolta è a 31 anni. Marco chiude con la commerciale e con il revival (anche se non definitivamente, perché è pronto a rispolverare vinili e giradischi professionali - i mitici e inossidabili Technics 1200 - ogni volta che gli venga richiesto) e inizia una nuova avventura entusiasmante. Quella con il latino-americano. «Per prima cosa, ho fatto dei corsi di ballo con vari maestri. Le scuole? Baila con Rafael di Rafael Zayas ad Arenzano per un anno e mezzo, Pueblo Blanco di Davide Riccardi a Savona per due anni e Sabor Colombiano con Alex. Da qui, l’ispirazione di unire le mie due passioni». Quella vecchia, il dj; quella nuova, il ballo caraibico. Ed ecco nascere “Marco Salsero”: «Nel latino-americano, prediligo le sonorità più commerciali, soprattutto Salsa, Merengue e Bachata. Ho già lavorato in diversi stabilimenti balneari». Eventi singoli presso i Bagni Aldebaran e i Bagni Lido, entrambi a Cogoleto, ma anche una stagione ai Bagni Europa di Arenzano, insieme al Gruppo di Animazione Sabor Colombiano. E, quindi, l’avventura presso la Pizzeria Punta Pizzo, sempre ad Arenzano. Sono tanti gli artisti e i gruppi di animazione con i quali Marco ha già lavorato: oltre a Sabor Colombiano, ecco Max & Fra, Contatto Latino, Rafael Zayas, Davide Riccardi, Mauro Tomatis, El Mariscal de la Salsa e Son Colombianos. Inoltre, Dj Lupo continua ed ha ampliato notevolmente la sua attività extra latino-americano, come dj per matrimoni, addii al celibato e ogni tipo di festa privata. Attualmente è iscritto all’Associazione Artistica Musicale Ligure, con l’iscrizione all’Enpals. Lavora con attrezzatura professionale, con un avanzato impianto audio e video di sua proprietà: consolle Denon 1200, giradischi Technics 1200, quattro corpi di casse, equalizzatore e tre microfoni, utilizzabili anche per il karaoke.

ELGES TORCELLO. Profilo
Elges Torcello è nato a Victoria, in Australia, nel Settembre del 1972. Si avvicina alla salsa nell'anno 1999, dopo vari tentativi. Frequenta un corso con Alberto Valdes y sus Clave Negra e, affascinato dal ballo e dalla bravura dell’insegnante, decide di approfondire e proseguire gli studi. Frequenta per tre anni il corso di salsa di Cristina Zanello e, inoltre, partecipa a stage con artisti di altissimo livello, tra cui: Alberto Valdes, Enzo Conte, Eddie Torres, Fernando Sosa, Fabrizio Comelio, Francisco Vazques, Juan Matos, Jhesus Aponte, Johnny Vazquez, Luis Vazquez, Maykel Fonts, Mauro Tomatis, Rafael Gonzales, Seo Fernandez, Swinguys e Tropical Jem. Ha inoltre frequentato i migliori congressi nazionali della salsa: Megastage Caraibico di Milano Marittima dal 2003 al 2006; Congresso Nazionale della salsa di Torino 2003; Congresso Nazionale della salsa di Milano 2004; Congresso Nazionale della salsa di Bellaria 2004; Ramada Festival di Taormina 2004; Congresso Nazionale della salsa di Bellaria 2005; SalsItaly 2005 a Fiuggi; SalsaMonaco dal 2006 al 2008; Roma Salsa Festival 2006 e 2007; Salsa per la vita Savona 2007; Havana Salsa Village di Iesolo 2007; Liguria in Salsa a Savona 2008. Nel 2006 inizia a organizzare serate a Savona provincia e fonda il gruppo Saranno Salseri, con un ottimi risultati. Oggi è il coordinatore del Gruppo di Animazione Latina dei Salsa Survivor.

TRISOBBIO. La storia
Trisobbio è uno dei borghi più antichi del Monferrato, forse di origini etrusche. In epoca medioevale aveva un proprio sistema di pesi e di misure, e intensi commerci con Tortona e con la Liguria. Incluso nel dominio feudale degli Aleramici, marchesi Del Bosco, verso l’anno Mille, passa poi ai Malaspina e ai Lodrone per via di matrimonio. Nel 1536, dopo il passaggio ai Duchi di Mantova, il Monferrato viene privato di piccoli feudi che i Gonzaga mettono in vendita, concedendo titoli nobiliari a ricchi signori, mantovani o genovesi. Così Gian Battista Spinola, genovese, diventa signore di Trisobbio. All’inizio del ‘700, dopo anni di “guerre di successione”, il Monferrato passa ai Savoia e nel 1748 ai Francesi, con la Pace di Aquisgrana. Con loro arrivano le idee riformatrici che in poco più di cinquant'anni porteranno all’unità politica d'Italia. Nell’anno 1862, l’edificio si trova in stato di rovina, sino a che, giunti all’inizio del 1900, venne interamente restaurato, su progetto di Alfredo d’Andrade, con ingenti opere, che portarono il castello all’aspetto esterno attuale. Nel 1989, il castello ed il parco annesso, sono diventati di proprietà del Comune che ha provveduto al recupero e al restauro. Attualmente è adibito a ristorante e albergo di charme.

IL CASTELLO MEDIEVALE. Cenni storici
Il Castello esisteva già all'inizio del XIII sec. Nel primo Medio Evo, la proprietà di Trisobbio era divisa in tre: tra i Marchesi Del Bosco, quelli De Uxecio, cioè di Belforte, e quelli di Occimiano. Nel 1217 il marchese Ottone Del Bosco e i suoi nipoti del fu Bonifacio dona Trisobbio al comune di Genova. La situazione di condomino tra Alessandria, che vantava diritti marchionali, in nome della cessione degli Occimiano, e Genova, erede dei Del Bosco, sfociò nel 1224 in una guerra. Trisobbio fu occupato dalle milizie alessandrine che si insediarono nel Castello. Nelle trattative di pace, la fortificazione dovette essere riconsegnata ai Del Bosco, quindi indirettamente a Genova. Federico II, alla ricerca di alleati, convalidò gli antichi diritti dei marchesi di Occimiano e poco dopo investì di Trisobbio il Marchese del Monferrato, nel 1240. Il paese così continuava a stare in condomino. La questione si risolse quando i Malaspina, che erano subentrati ai Del Bosco per via ereditaria, ricevettero riconoscimenti sia dai marchesi del Monferrato, sia da Genova. Nel 1418-19 Trisobbio fu occupata dai milanesi, nel corso della guerra con Genova e da questi consegnata al Monferrato, loro alleato. Il feudo poi passò ad un'altra famiglia genovese, Spinola che lo tennero fino all'invasione napoleonica. Il Castello, già all'inizio del XIII sec., doveva essere nell'impianto nella forma che vediamo tuttora. Ulteriori modifiche sono della fine del XV secolo, in concomitanza con lo stabilirsi dei Malaspina e il necessario rafforzamento del luogo. Intorno alla fine del XIX sec., era in stato di degrado e di rovina. Nel 1913, l'architetto della R. Sovrintendenza ai monumenti della Liguria, Terenzio, scrive all'architetto Commendator Alfredo D'Andrade, per conto del marchese Carpaneto Spinola, affinché vengano inviati gli incartamenti per iniziare i lavori di restauro. Tali opere portarono il Castello all'aspetto esterno attuale. Nel 1989, il Castello e il parco annesso, sono diventati proprietà del Comune: l'allora proprietaria, la marchesa Carolina Gavotti Finocchio, ha agevolato l'acquisto del Castello da parte dell'Amministrazione, mentre la somma necessaria è stata interamente donata dalla signorina Elena Bianchi. Il Castello è stato restaurato e ospita un albergo ristorante.

INFORMAZIONI
Dj Lupo 347 7819914
Internet: www.djlupo.it
E-mail: marcosalsero@alice.it

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