LA CARBONARA DI CARNE: LA RIVOLUZIONARIA NOVITÀ DEL “MAXELÀ”


LA CATENA DI RISTORANTI GENOVESI “MAXELÀ” LANCIA IL MENU ESTIVO CON UNA RIVOLUZIONARIA NOVITÀ: LA CARBONARA DI CARNE, CON STRACCETTI DI SCOTTONA AL POSTO DEGLI SPAGHETTI. PROSSIMA APERTURA NELLA DARSENA DI RIMINI


La Carbonara, primo piatto italiano noto in tutto il mondo, diventa un secondo, con la carne al posto degli spaghetti. È l’ultima invenzione - che ha già riscontrato un enorme successo - firmata da Roberto Costa, direttore generale operativo della società A.R.G. Srl., che gestisce l’ormai nota catena di ristoranti Maxelà (Internet: www.maxela.it) fondata da Alessandro Garrone, Marco Pedrelli e lo stesso Costa. Unendo le sue doti di ristoratore a quelle di imprenditore, Costa (già titolare dell’onomimo “metodo Costa” per la lavorazione della carne) ha avuto “l’illuminazione”: «Ho pensato alla Carbonara di Carne - racconta - per dare una sorta di esclusiva al nostro marchio Maxelà, e anche per lanciare i nostri menu estivi, che contengono molte altre proposte». La Carbonara di Carne è in tutto e per tutto come gli Spaghetti alla Carbonara: cambia un solo ingrediente, via la pasta ed ecco la scottona. «Si parte dal taglio della sottofesa di scottona - spiega Costa - Il macellaio, con un apposito coltello, crea degli straccetti molto lunghi e sottili di carne, che ricordano appunto gli spaghetti. La carne, così macellata, viene fatta saltare in padella con il guanciale, fino a farlo diventare croccante. A questo punto, si spegne il fornello e si aggiungono uovo e pecorino grattugiato. Si fa saltare il tutto in padella e si aggiusta con pepe e sale». Gustosa e originale, la Carbonara di Carne viene servita in tutti i ristoranti della catena Maxelà, che ormai sono diventati otto (due a Genova, due a Milano e poi uno a Roma, Modena, Livorno, Isola d’Elba), mentre è in programma, entro i primi di agosto, la partenza del nono punto (sono tutti a gestione diretta), nella Darsena di Rimini. Sempre con la stessa filosofia voluta da Garrone e Pedrelli: locali “intimi”, con al massimo cinquanta coperti, per “coccolare” ogni cliente dall’inizio alla fine con le proprie prelibatezze. A proposito del menu estivo, oltre alla Carbonara di Carne - che è la “punta di diamante” - ecco anche i Tramezzini di carne e gli Hamburger del Maxelà. «I tramezzini - racconta Costa - sono macinato di scottona, e sono serviti con farcitura di pancetta e scamorza affumicata, sia cotti che crudi». Quanto agli hamburger del Maxelà, la proposta è di tre tipi. La base è sempre il macinato della scottona, e gli hamburger sono quadrati e formati da più strati. Ci sono l’Hamburger normale, cotto alla piastra e rifinito con la Salsa Maxelà; il Cheeseburger, con l’aggiunta di bacon e scamorza e patatine chips fatte in casa e poste “a piramide”; il Big Maxelà, con l’aggiunta di bacon e scamorza, pomodoro e insalata. Sempre a disposizione, come “correzione” del gusto, la Salsa Maxelà: altra invenzione di Costa, che ha sapientemente mixato rubra, senape, worchester, tabasco, salsa verde, olio extravergine di oliva, sale e pepe. Infine, ancora per il menu estivo, la Carne Salada: tipica carne di stagione servita nelle zone del Trentino e dell’Alto Adige, viene preparata attraverso dodici giorni di conservazione in celle apposite, con erbe aromatiche, rosmarino e bacche di ginepro, e poi viene servita come la bresaola. Tutti i ristoranti della catena Maxelà resteranno aperti durante l'estate sette giorni su sette, sia a pranzo che a cena: dalle 12 alle 15 e dalle 19,30 alle 23.


CARBONARA DI CARNE. Le fasi della preparazione

Fase 1 - La Scottona: per realizzare il piatto, il macellaio sceglie il sottofiletto della scottona, una porzione di carne molto tenera e senza un filo di grasso.

Fase 2 - Il taglio: il macellaio, attraverso un coltello affilato, taglia la carne a fettine ed, eventualmente, ne riduce lo spessore con il batticarne.

Fase 3 - Gli straccetti: dalle fettine, badando bene a seguire il “verso” giusto della carne, si tagliano porzioni sempre più sottili, sino a creare listarelle strette e lunghe, che richiamano gli spaghetti.

Fase 4 - La preparazione: nel frattempo, in cucina, si preparano un uovo, un pugno di guanciale tagliato a cubetti e un pugnetto di pecorino grattugiato.

Fase 5 - Cottura: gli straccetti di scottona vengono cotti insieme al guanciale, sino a che i cubetti di quest’ultimo non diventano croccanti.

Fase 6 - Aggiunta uovo: si spegne il fuoco e, in padella, viene aggiunto l’uovo, mescolandolo bene con la carne e con il guanciale.

Fase 7 - Aggiunta pecorino: si aggiunge il pecorino grattugiato, anche qui mescolando bene.

Fase 8 - Saltare in padella: a fuoco lentissimo, si fa saltare il tutto in padella per qualche minuto.

Fase 9 - Speziare: la carne viene “aggiustata” di gusto con pepe e sale.


IL “METODO COSTA”

Chiave di volta del successo del “Maxelà” è sicuramente il cosiddetto “Metodo Costa”, una complessa procedura di lavorazione della carne che rispecchia parametri antichi, improntati al massimo del livello e della genuinità. Un metodo che Roberto Costa ha “ereditato” da Ino Novella, il notissimo macellaio di Via Nino Bixio a Genova, e che porta avanti con orgoglio, dopo averlo introdotto in tutti i suoi ristoranti. Varie sono le tappe, dalla scelta delle scottone al momento in cui la carne viene servita in tavola. Ecco tutto il percorso.

1 - Roberto Costa si reca negli allevamenti e marchia con il simbolo del “Maxelà” le scottone che intende portare nei suoi ristoranti. Le migliori in circolazione. Trascorsa qualche settimana, il quarto posteriore della scottona viene portato nelle rispettive sedi dei “Maxelà”, tutto intero. «Così viaggiava un tempo la carne - ricorda Costa - e veniva macellata direttamente dai rispettivi macellai nei loro negozi. E questo è un primo punto di rispetto rigoroso della tradizione».

2 - Il quarto posteriore giunge presso la cella frigorifera del Maxelà (ogni ristorante ne ha una) e qui viene depositato.

3 - Avviene uno dei processi più importanti, ovvero quello della frollatura, che dura per circa due settimane, nelle celle frigorifere allocate in ogni ristorante. Le celle sono tutte ventilate. «Il manzo - spiega Costa - deve perdere umidità, ecco il perché della frollatura. Più la carne è grassa, più questo processo avviene in maniera corretta e si arriva a ottenere dell’ottima carne. Non è vero che la carne grassa fa male, anzi è la migliore se fatta frollare in questo modo».

4 - La prima fase di taglio, affidata al “maxelà” . La disossatura avviene “alla francese”: cioè in maniera molto più dettagliata e attenta ai particolari. Si tratta di un taglio più selezionato, in tutte le parti della coscia. «Da una noce, ad esempio - osserva Costa - ricaviamo quattro tipologie diverse di carne. Nel taglio italiano, invece, il blocco resta unico».

5 - La seconda fase di taglio, che avviene in cucina. Se ne occupa il cuoco, attraverso una lama molto affilata. La carne viene tagliata, ovviamente, seguendo il suo verso, per ottenere delle ottime tagliate, di gusto differente a seconda degli stalli della coscia. Con il taglio “alla francese”, si ottengono tagliate anche da parti meno utlizzate dai ristoratori. Altra variante, ma sempre legata all’antica tradizione, è quella della tagliata al sale. «Viene utilizzato - dice Costa - sale grosso siciliano, che rispetto a quello fino è meno trattato».

6 - La fase della cottura. La carne viene cotta tagliata, e poi ricomposta nel momento in cui viene servita nei piatti, come nel caso della Fiorentina. In questo modo, si può sempre degustare a temperatura ambiente. «È una nostra scelta di qualità. Per questo, a chi ha intenzione di mangiare una Fiorentina da noi consigliamo di prenotare, oppure di avere pazienza, perché per cuocerla a regola d’arte la procedura richiede all’incirca mezz’ora». Venti minuti di cottura in piedi sull’osso, poi cinque minuti su un lato e cinque minuti sull’altro.

7 - La carne viene servita al cliente, accanto a condimenti di ogni tipo. Soprattutto, l’Olio Extravergine di Oliva Morettini di Arezzo e l’Aceto Balsamico di Modena Malpighi, due prodotti che hanno direttamente il marchio “Maxelà” ma che non vanno a pesare sullo scontrino finale. «Sono semplicemente un servizio in più del ristorante, per esaltare ancor di più il sapore della nostra carne».


INFORMAZIONI

ARG - Alessandro Ristorazione Garrone

Via Roma 7/4 - 16121 Genova

Tel. 010 5958838

Internet: www.argsrl.it

E-mail: argsrl@argsrl.it


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