PREMIO NAZIONALE ADMO PER IL MIGLIOR PROGETTO DI RICERCA SUL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI EMOPOIETICHE


Il Premio per il Concorso indetto da Admo Federazione Italiana per il miglior progetto di ricerca sul trapianto di cellule staminali emopoietiche da donatore non consanguineo è stato assegnato al lavoro “Trapianto intra-osseo di cellule di cordone ombelicale per superare il mancato/ritardato attecchimento” presentato da due ricercatori genovesi: il Dott. Francesco Frassoni e la Dott. Marina Podestà del San Martino di Genova (nella foto mentre ricevono il premio dalle mani del Presidente Admo Liguria Giorgio Zara). Questo progetto si caratterizza per un alto livello scientifico, in quanto esplora il principio - derivato dall’ematologia sperimentale e da studi su animali di laboratorio (in cui Frassoni ha dato contributi importanti) - che l’iniezione diretta delle cellule staminali emopoietiche del cordone ombelicale all’interno dell’osso (ovvero nella nicchia emopoietica) permette di non disperdere le cellule staminali emopoietiche trapiantate nel sangue o in altri organi e tessuti. Ne consegue che l’attecchimento si ottiene in un’altissima percentuale di pazienti, al contrario della via usuale di infusione intravenosa, anche adulti e di grande massa corporea e con tempi molto più rapidi, soprattutto per quanto riguarda le piastrine. In questo modo viene superata la principale limitazione del cordone ombelicale che a, causa dell’estrema povertà cellulare, è adatto prevalentemente a pazienti pedriatici o adulti di basso peso corporeo. Inoltre, nei circa cento trapianti fin qui eseguiti nel Centro di Genova e anche in altri Centri, l’incidenza delle complicazioni gravi del trapianto appare molto ridotta, così come l’incidenza di ricadute della leucemia. È importante estendere questo tipo di approccio ad altri pazienti e ad altri centri, come lo studio propone. Se questi dati verranno ulteriormente confermati, si aprirà la strada alla possibilità di estendere il trapianto di cellule staminali emopoietiche, utilizzando l’unità di sangue cordonale intrabone, a un altissimo numero di pazienti che attualmente non sono trapiantati perché non si riesce a trovare un donatore. Il potenziale impatto di questo approccio su tutta la pratica trapiantologica, quindi, è da considerarsi molto alto.

FRANCESCO FRASSONI
Dirigente del Centro cellule staminali e terapia cellulare del dipartimento di ematoncologia presso l’Ospedale di San Martino di Genova, all’attività ospedaliera ha affiancato fin dal 1992, anche quella didattica: attualmente è docente di fisiopatologia del trapianto di cellule staminali ematopoietiche alla European School of Hematology e ai corsi dell’European Group for Bone Marrow Trasplantation (EBMT).

INFORMAZIONI
Admo Liguria
Via Maddaloni 1
Tel. 010 541784
Internet: www.admo.it

Giorgio Zara
Tel. 010 572931

Nessun commento:

POST RECENTI