CONCERTO DEL LINO PATRUNO JAZZ SHOW A FAVORE DELLA FONDAZIONE BANCA DEGLI OCCHI MELVIN JONES ONLUS


GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2009, ALLA CHIESA AUDITORIUM DEL MUSEO DI SANT’AGOSTINO, ORGANIZZATO DAI LIONS SI TERRÀ IL CONCERTO DEL LINO PATRUNO JAZZ SHOW, CAPITANATO DAL GRANDE LINO PATRUNO A FAVORE DELLA FONDAZIONE BANCA DEGLI OCCHI MELVIN JONES ONLUS. RINGRAZIAMENTO DELLA FONDAZIONE

Giovedì 19 Novembre 2009, alle ore 21, presso la Chiesa Auditorium del Museo di Sant’Agostino (in Piazza Negri nel quartiere di Sarzano) è in programma un concerto del Lino Patruno Jazz Show, capitanato dal grande Lino Patruno. L’appuntamento è organizzato da numerosi Lions Club del Distretto 108 Ia/2 Italy, precisamente: Lions Club Genova Host, Lions Club Genova Alta, Lions Club Genova Sturla La Maona, Lions Club Genova San Lorenzo, Lions Club Genova Sant’Agata A.V.B., Lions Club Genova Santa Croce, Lions Club Genova Diamante, Lions Club Genova Santa Lucia. Obiettivo, quello di appoggiare l’attività della Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones Onlus (Vico San Matteo 2/4, tel. 010 2461266; Internet: www.banca-occhi-lions.it). Il Lino Patruno Jazz Show è un progetto nato in occasione del centenario della nascita di Bix Beiderbecke, altro mitico cornettista a cui nei 1991 Patruno, in qualità di co-sceneggiatore e produttore musicale, ha dedicato un film (“Bix”) per la regia di Pupi Avati. Il progetto musicale si è evoluto negli anni aprendosi a stimolanti collaborazioni attorno al repertorio del jazz più profondo e veritiero. Sul palcoscenico Lino Patruno sarà alla voce e al banjo, accompagnato da: Fabrizio Cattaneo tromba e voce; Luciano Invernizzi tromba e voce; Claudio Perelli clarinetto e sax; Aldo Zunino contrabbasso e Walter Ganda batteria.
Numerosissimi gli sponsor dell’iniziativa: Ortopedia e Sanitari di Sampierdarena; Ina Assitalia - Agenzia Generale di Savona; Castorama; Anacam - Ass. Naz. Imprese di costruzione e manutenzione ascensori - Sede della Liguria; Jamiro Casual Store; Delucchi Colori; Diamac; Adhocitalia.biz comunicazione marketing eventi; Autocarrozzeria Mannino; Oikosatelier architettura e urbanistica sostenibile; Studio Bi-Emme, Consulting and Naval Engineering Company; Atas; D&T Diagnosi & Terapia; RI.CO.MA. Srl; Studio medico Ortopedico Fisioterapico. Per informazioni telefonare allo 010.24.61.266 (pomeriggio). Internet: www.banca-occhi-lions.it
«La Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones – affermano il Presidente Ing. Gabriele Sabatosanti e l'Avv. Santo Durelli - desidera ringraziare sentitamente i club organizzatori, gli sponsors, gli artisti oltre che il Museo di Sant’Agostino e il Settore Musei del Comune di Genova». Si ricorda, inoltre, che l’attività della Banca degli Occhi può essere sostenuta con donazioni attraverso i canali tradizionali, con possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali: coordinate bancarie IBAN: IT15R0617501413000001079980 - BIC: CRGEITGG113.

LA BANCA DEGLI OCCHI MELVIN JONES
La Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones, costituita nel 1997 e riconosciuta dal Ministero della Sanità, è l’unica struttura regionale in Liguria dedicata alla raccolta, certificazione, conservazione e distribuzione di tessuti corneali destinati a tutte le strutture sanitarie della Regione Liguria. È nata all’interno delle attività del Distretto Lions 108 Ia ed è stata dedicata a Melvin Jones, il dirigente d’azienda americano fondatore nel 1917 del Lions Clubs International. Obiettivi della Banca degli Occhi sono: ridurre le liste di attesa o i viaggi della speranza verso strutture lontane; disporre di una cornea subito, in caso di necessità; garantire la qualità e la sicurezza delle cornee che vengono trapiantate, considerando che il trapianto della cornea consente il recupero della vista in oltre il 90% dei casi; non è un intervento complesso e può essere affrontato da chiunque, anche da persone anziane, senza rischi. Quando, per incidenti o malattia, la cecità si presenta, viene di solito dolorosamente accettata. Pochi sanno che è possibile risolvere, nella maggior parte dei casi, questo stato di sofferenza; la possibilità reale, a portata di tutti, è il trapianto di cornea, che consente il recupero della vista. Ma ecco come funziona la Banca degli Occhi, nelle sue quattro fasi principali: prelievo della cornea, valutazione, conservazione della cornea e distribuzione. Successivamente al decesso, viene proposto ai familiari dello scomparso la possibilità di donare le cornee del proprio caro. In caso venga rilasciato il consenso alla donazione, si procede a una verifica dell’idoneità delle stesse. Il prelievo dei tessuti corneali viene eseguito da un medico oculista, incaricato dalla Banca degli Occhi, nell’assoluto rispetto della fisionomia del donatore e della qualità dei tessuti prelevati. Le cornee disposte in un opportuno liquido di trasporto vengono inviate al laboratorio della Banca degli Occhi. I medici specialisti, incaricati di prelievo all’interno dell’Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino di Genova, rendono il servizio disponibile 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno. Il prelievo è una operazione rapida e consiste nell’asportazione di una piccola porzione di tessuto trasparente, spesso circa mezzo millimetro. Viene effettuato su donatore deceduto da almeno sei ore e non lascia alcun segno visibile. Tutti, a qualsiasi età, possono essere donatori, anche chi ha problemi visivi come la miopia o la cataratta. Le cornee vengono selezionate accuratamente, al fine di minimizzare il rischio di trasmissione di patologie dal donatore al ricevente e per garantire un risultato funzionale ottimo e duraturo. A tal fine, il donatore viene selezionato attraverso una valutazione dell’anamnesi patologica e sociale, ispezione fisica e degli esami sierologici. Si procede quindi all’esame della trasparenza e della vitalità cellulare dei tessuti mediante sofisticate apparecchiature e personale qualificato. In seguito alla valutazione, le cornee vengono conservate e monitorate a 4º C nel liquido di conservazione, che contiene sali minerali, amminoacidi, vitamine e antibiotici per il sostentamento dei tessuti, fino al momento del trapianto. I dati relativi a ciascun tessuto vengono catalogati in una banca dati per rendere possibile la tracciabilità in ogni momento. Le richieste di cornee a scopo di trapianto terapeutico con l’indicazione delle caratteristiche necessarie al tipo di intervento vengono quotidianamente inoltrate alla Banca degli Occhi da strutture ospedaliere distribuite su tutto il territorio regionale. La Banca degli Occhi gestisce un programma di lista di pazienti in attesa di trapianto di cornea dove tutte le richieste vengono registrate. Tenendo conto della priorità acquisita dalla richiesta e individuato il tessuto idoneo all’esigenza, la Banca degli Occhi invia, a proprie spese, le cornee alle strutture richiedenti, corredate da una scheda informativa, riguardante le caratteristiche delle stesse.

LINO PATRUNO. Profilo
Le esperienze di Lino Patruno vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in tv, a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema; da leader di jazz band alla composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a presentatore e regista televisivo. Lino Patruno è nato a Crotone nel 1935 e iniziò la sua carriera nel 1954 nelle prime jazz band che agivano a Milano negli anni ’50. Fra le band da lui guidate ricordiamo la “Riverside Jazz Band” negli anni ’50 e ’60 e la “Milan College Jazz Society” negli anni ’70. Nel 1964 assieme a Roberto Brivio, Gianni Magni e Nanni Svampa costituisce “Il Teatrino Dei Gufi”, primo esempio di cabaret italiano ispirato a quello francese. Dalle cantine milanesi i Gufi si trasferiscono in teatro portando i loro spettacoli in giro per l’Italia fino al 1969, anno in cui il gruppo si sciolse. In seguito, nei primi anni ’70, assieme a Nanni Svampa e Franca Mazzola, continuò l’attività teatrale e cabarettistica realizzando inoltre per la Rai alcune serie televisive di grande successo (“La mia morosa cara”, “Addio tabarin”, “Un giorno dopo l’altro”, “Una bella domenica di Settembre...”) e prendendo parte a centinaia di trasmissioni ai tempi d’oro della tv. Nel frattempo torna a occuparsi di Jazz, che aveva tralasciato per i molteplici impegni in teatro e in cabaret, e realizza una serie di dischi e di programmi televisivi con alcuni fra i grandi interpreti della storia del Jazz (Albert Nicholas, Joe Venuti, Bill Coleman, Wingy Manone, Bud Freeman, Teddy Wilson, Peanuts Hucko, Bob Haggart, Dick Cary, Jimmy McPartland, Eddie Miller, Yank Lawson, Billy Butterfield, Bob Wilber, Spiegle Willcox, Dick Wellstood, Tony Scott, Bucky Pizzarelli, Wild Bill Davison, Kenny Davern, Barney Bigard, Pee Wee Erwin). Il successo popolare gli venne però per la sua partecipazione alla trasmissione televisiva “Portobello” con Enzo Tortora. Con Pupi Avati ha scritto la sceneggiatura del film “Bix”, che ha rappresentato l’Italia al Festival di Cannes nel 1991, curandone anche la colonna sonora assieme a Bob Wilber. Nella stagione 1990/91 ha condotto la trasmissione “A tutto Jazz” per il network “Cinquestelle”, nel 1993 “L’Occhio sulla Musica” per Rai 3, nel 2002/203 “Jazz on Sat” per Rai Sat Album, nel 2003/2004 “Extrajazz” per Rai Sat Extra, dal 2005 conduce la trasmissione “Jazz Me Blues” per Rai Doc. Fra i festival internazionali a cui Patruno ha preso parte ricordiamo quello di Sanremo nel 1963, quello di Nizza nel 1976 e ’77, quello di Breda (Olanda) nel 1978, quello di Pompei, di Palermo, di Lugano, di Lucerna, di Berna, di Sargans, di Dusseldorf, di Varadero (Cuba), tutti negli anni ’80; quello di Davenport (Iowa - USA), quello di Libertyville (Chicago) negli anni ’90, quelli di Ascona (1998/2003). Lino Patruno vive a Roma dove si occupa anche di cinema; inoltre è membro della Giuria del David di Donatello. Tra i film a cui ha preso parte ricordiamo “Amarcord” di Federico Fellini e “Mussolini, ultimo atto” di Carlo Lizzani; tra le colonne sonore da lui firmate “Guerra di spie” di Duccio Tessari e “Prova di memoria” di Marcello Aliprandi con Franco Nero, di cui è stato anche produttore; fra le colonne sonore per il teatro: “Ti amo Maria” con Carlo Delle Piane (più tardi anche film), “Disposto a tutto” con Maurizio Micheli e “Crimini del cuore” per la regia di Nanni Loy. Come attore in teatro, oltre agli spettacoli con i Gufi, ha preso parte a “Pellegrin che vai a Roma” con Nanni Svampa e “Capitan Fracassa” di Teophile Gauthier con Giancarlo Zanetti ed Edoardo Siravo. Per anni ha creato e diretto alcuni Festival del Jazz; ricordiamo quelli di San Marino, di Mosciano S.Angelo, di Miasino, di Aosta, di Treviso, di Crotone; e inoltre “Etna Jazz” e quello di Sirmione assieme a Romano Mussolini. Attualmente è direttore artistico del “Marevivo Jazz Festival” e del “Roman Classic Jazz Festival” alla Casa del Jazz. Dal 1985 dirige una sua “European Jazz Stars” composta da grandi nomi del Jazz europeo fra i quali ricordiamo Irakli, Roy Williams, Roy Crimmins, Anti Sarpila, Isla Eckinger, Gregor Beck e i non dimenticati Oscar Klein, Peter Schilperoort e Henry Chaix. Nella stagione 2000/2001 è stato protagonista dello spettacolo teatrale “La Signora in Blues” scritto da Pier Paolo Palladino, per la regia di Bruno Maccallini con Cristina Aubry che ha debuttato a Roma al Teatro della Cometa nel 2000. Ha inciso i suoi cd più recenti assieme ad alcuni dei grandi nomi odierni del jazz statunitense: Ed Polcer, Tom Pletcher, Randy Sandke, Jon-Erik Kellso, Randy Reinhart, Bob Havens, Allan Vachè, Dan Barrett, Tom Baker, Bob Wilber, Evan Christopher, Kenny Davern, Rebecca Kilgore, Jim Galloway, Bucky Pizzarelli, Marty Grosz, Howard Alden, Frank Vignola, Al Viola, Andy Stein... pubblicati in USA su etichetta Jazzology. Nel Dicembre del 2001 ha ricevuto l’investitura di Accademico della Musica conferitogli dall’Accademia Europea per le Relazioni Economiche e Culturali e dal 2003 tiene seminari sulla Storia del Jazz (La Casa del Jazz, Università Tre di Roma) e sulla Storia delle Colonne Sonore da Film (Università del Cinema e della Televisione di Roma a Cinecittà). Nel 2006 ha ricevuto il Globo d’Oro della Stampa Estera, il Premio Fregene per Fellini e la Nomination al David di Donatello per la migliore canzone originale per il film “Forever Blues” prodotto, interpretato e diretto da Franco Nero di cui è anche interprete. Attualmente www.rai.it sta mandando in onda on line il suo programma in 40 puntate “Jazz Me Blues” realizzato per Rai Doc negli ultimi tre anni. È la prima volta che accade nella storia della Rai e di Internet.

FABRIZIO CATTANEO. Profilo
Fabrizio Cattaneo comincia a interessarsi al jazz all’età di circa dieci anni, ascoltando alcune incisioni di Louis Armstrong avute dal padre, anch’egli appassionato di questa musica. Affascinato dalla tromba inizia, intorno ai quindici anni, a frequentare il Louisiana Jazz Club di Genova, dove riceve i primi rudimenti dal trombettista Maurizio Burdese. Da autodidatta intraprende la sua carriera musicale in seno ai New Orleans Stompers di Genova, di cui tuttora fa parte, dedicandosi al jazz di New Orleans. Nel corso degli anni ha sviluppato uno stile che attualmente spazia dallo stile New Orleans a quello Swing. Oggi suona attivamente e regolarmente con i prima citati New Orleans Stompers, con i Jambalaya Six di Vittorio Castelli e la Pegasus Brass Band di Milano, oltre a far parte integrante del Lino Patruno Jazz Show. Compare su Lp e Cd dei gruppi prima menzionati e ha al suo attivo la partecipazione a importanti jazz festival europei, nonché alla colonna sonora del film “Bix” di Pupi Avati e ad alcune trasmissioni televisive. In questi anni di attività ha avuto l’onore di suonare al fianco di Louis Nelson, George Masso, Spiegle Willcox Scott Hamilton, Kenni Davern, Bob Wilber, Yank Lawson, Bob Haggart, Walter Payton, Jimmy Woode, Barry Martin, Freddie Kohlman, Rudy Balliu, Teddy Riley, Rulph Sutton. Da alcuni anni fa anche parte della Barry Martin New Orleans Reunion Band, il cui artefice italiano è il noto trombonista di Milano Luciano Invernizzi. Ha collaborato con Romano Mussolini, Carlo Loffredo e tuttora collabora saltuariamente con Luciano Milanese, Andrea Pozza, Dado Moroni e molti altri.

LUCIANO INVERNIZZI. Profilo
Fin da ragazzino, si dedica all’ascolto e allo studio della musica jazz appassionandosi alle esecuzioni di Louis Amstrong, King Oliver, Jelly Roll Morton e al jazz tradizionale in generale, ispirandosi ai trombonisti quali Kid Ory, Jim Robinson, Vick Dickinson. A Milano negli anni Sessanta, con un gruppo di appassionati, fonda la “Bovisa New Orleans Jazz Band”, un complesso che s’ispira al più puro stile New Orleans, che, in quarant’anni di attività, accompagna nelle loro tournée in Italia diversi musicisti di New Orleans tra cui: Louis Nelson, capt. John Handy, Don Ewel, Albert Nicholas, Thomas Jefferson, Alvin Alcorn, Emanuel Sayles, Freddie Kohlmann, Wingy Manone e moltissimi altri. Numerose le manifestazioni jazzistiche a cui la “Bovisa New Orleans jazz Band” partecipa: vince il primo premio alla “Rassegna del festival italiano” di Foligno nel 1963; rappresenta l’Italia al “New Orleans Festival” di Francoforte nel 1964; al “Jazz Band Ball” di Parigi nel 1967 e alla “Grand Parade du Jazz” di Nizza nel 1974 e nel 1975;
a quasi tutte le edizioni della “Festa New Orleans Music” di Lugano prima ed Ascona poi. Ha partecipato a più edizioni di “Umbria Jazz” e, negli anni, a quasi tutti i jazz festival nazionali ed Europei. Invernizzi ha avuto anche il piacere di accompagnare Louis Armstrong in una trasmissione televisiva e, oltre a guidare l’orchestra da lui fondata, suona anche con altri complessi italiani ed europei di jazz tradizionale. In uno dei suoi frequenti viaggi a New Orleans, si è esibito alla “Preservation Hall” con Percy Humphrey e la sua band. Invernizzi è anche componente dei Jambalaya Six di Vittorio Castelli, è stato tra i fondatori della “Pegasus Brass Band”, e collabora abitualmente con Barry Martyn, Sammy Rimington, Doc Houlind, Keith Smith, Walter Weber , Rudy Balliu ed altri leader di band europee. Nel corso degli anni ha partecipato all’incisione di una trentina di Lp e Cd con vari complessi tra cui molti prodotti dalla GHB di New Orleans: dagli anni Ottanta, fa parte della Lino Patruno Jazz Show, con la quale ha inciso anche diversi Lp e Cd, tra cui “Whats New” con Bob Haggart.

CLAUDIO PERELLI. Profilo
Nato a Pavia il 12 Novembre del 1962. Musicista. Dal 1977 si esibisce in jazz club, concerti e jazz festival nel mondo. Attualmente è impegnato come tecnico di pedagogia musicale presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “F. Vittadini” di Pavia. Claudio pertecipa alla vita di diversi gruppi, tra cui: Milano Hot Jazz Orchestra, Pavia Classic Jazz Orchestra, Milano Jazz Gang, Classic Jazz Five, Riverboat Stompers Jazz Band, Pavia Jazz Orchestra e l’Orchestra Invisibile diretta da Gigi Politi.

ALDO ZUNINO. Profilo
Nasce a Genova nel 1963 e inizia la sua carriera professionale nel 1985 suonando in tutta Italia con i più rappresentativi musicisti del territorio. Nel 1992 vince il premio “Aics Jazz” ed inizia la sua attività didattica nelle scuole del Louisiana Jazz Club e Ellington Club. Ha partecipato a Festival internazionali quali: Umbria jazz, Leverkusen, Burghausen, Ivrea, Le Mans, Ascona, Fano, Estival, Villa Celimontana, Roccella Jonica, Umbria Jazz Balkanic, Varsavia, Cracovia, North Carolina, Barcellona, Vigo, Ouro Preto. Lunghissimo è l’elenco delle sue collaborazioni. Tra gli italiani si ricordano: Gianni Basso, Riccardo Zegna, Enrico Rava, Maurizio Giammarco, Pietro Tonolo, Franco Cerri, Gil Cuppini, Gianni Cazzola, Tullio De Piscopo, Massimo Urbani, Andrea Pozza, Dado Moroni, Paolo Fresu, Emanuele Cisi, Claudio Capurro, Piero Odorici, Massimo e Antonio Faraò, Roberto Rossi, Alessio Menconi, Carlo Bagnoli, Rossano Sportello, Alfredo Ferrario, Franco Mondini, Giampaolo Casati, Sandro Gibellini. Tra gli stranieri: Benny Golson, Clark Terry, Tommy Flanagan, Clifford Jordan, Kenny Barron, Harry “Sweets” Edison, Joe Chambers, Jimmy Cobb, Ben Riley, Bobby Durham, Nat Adderley, Junior Mance, Cedar Walton, Gorge Cables, Shirley Scott, Kenny Davern, Bob Wilber, Jerry Bergonzi, Carl Fontana, Conte Candoli, Joe Newman, Kenny Burrel, Lester Bowie, Horace Parlan, Tony Scott, Art Farmer, Buddy De Franco, Jessie Davis, Red Halloway, Alvin Queen, Tony Mann, Gary Bartz, Ralph Sutton, Bryan Lynch, Paul Jeffrey, Alfred Kramer, Ralph Moore, Wendell Brunius, Lee Konitz, Hal Singer, Joe Farnsworht, Lew Tabarin, George Brown, Billy Brooks, Benny Bailey, Bob Mover, Irio De Paula, Sagoma Everett, Bill Watrous, Steve Grossman, Peter King, Alain Jean Marie, Albert “tootie” Heath. Collabora stabilmente con Steve Grossman dal 1995, in trio con Bobby Durham e Massimo Faraò nonché con Riccardo Zegna trio e Paolo Birro trio. Dal 2004 fa parte del quartetto e trio di Francesco Cafiso con Stefano Bagnoli, Riccardo Arrighini e Sandro Gibellini. Con questa formazione ha suonato nei più importanti Jazz Club e Festival Jazz di tutto il mondo quali: Birdland (2006-2007 New York), Cairo, Ginza (Giappone), Belgrado, Ouro Preto (Brasile) ecc. Inoltre, sempre con Cafiso, ha inciso tre dischi: Happy Time (CAM), A Tribute To Charlie Parker (Giotto Music) e Jazz Italiano Live 2006 (G. E. L’Espresso). Dal 2006 è componente del trio di Andrea Pozza insieme al batterista Sangoma Everett.

WALTER GANDA. Profilo
Nato a Mantova nel 1954 ma milanese d’adozione, inizia a suonare la batteria a 12 anni. Scopre la musica blues e jazz e ne rimane affascinato, a tal punto da decidere di smettere di suonare e di andare a lezione per fare un salto di qualità tecnica; segue così per 3 anni gli insegnamenti di Carlo Sola. Dopo alcune esperienze a livello locale, entra a far parte della Big Band di Attilio Zilioli più come mascotte che come batterista in seconda, vista l’età, a fianco di grandi profesionisti italiani come Glauco Masetti, Leandro Prete, Paolo Tomelleri, Sergio Fanni, Rudy Migliardi, iniziando a farsi strada nell’ambiente musicale milanese. All’inizio degli anni Ottanta ritorna al suo grande amore per il jazz tradizionale ed entra a far parte dell’Ambrosia Brass Band della quale conduce tuttora le sorti. Nel 1983 inizia un rapporto stabile con Lino Patruno che dura ancora oggi mentre l’anno successivo entra a far parte del gruppo Blues Jumpers diretto da Laura Fedele con il quale resterà tre anni. Nel 1985 sostituisce Attilio Rota ne La Swingera del sassofonista Vittorio Castelli con il quale costituisce i Jambalaya Six e con questo gruppo ha la fortuna di conoscere il batterista-cantante di New Orleans Freddie Kohlmann che inciderà profondamente nel suo drumming. In trent’anni di carriera si è esibito in tutti i maggiori festival italiani così come in Germania, Francia, Inghilterra, Svizzera, Danimarca, ex Jugoslavia, Cecoslovacchia, Grecia, Turchia, Tunisia, America invitato a partecipare all’Heritage Festival di New Orleans nel 1985 e in Australia per un tour di trenta giorni nel 2001. Ha stretto rapporti con grandi musicisti legati al jazz tradizionale e dello swing come Earl Warren, Rolf Cizmek, Dado Moroni, Roy Williams, Bob Haggart, George Masso, Geoff Bull, Spiegle Wilcox, Oscar Klein, Sammy Rimington, Butch Thompson, Tony Scott, Ralph Sutton, Lillian Boutte’, Scott Hamilton, Red Richards, Lloyd Lambert, Jimmy Woody, Gray Sargent, Bob Wilber e Kenny Davern. Con questi musicisti ha effettuato poco più di 40 incisioni in Europa e America, senza contare le colonne sonore e le trasmissioni radio-televisive. Ha preso parte alla realizzazione della colonna sonora del film “Bix” di Pupi Avati. È apprezzato come batterista per aver saputo fondere tradizione e swing in un drumming che lo contraddistingue sin dalle prime battute e che rimane influenzato da Paul Barbarin, Sidney Cattlett e Ed Thigpen.

INFORMAZIONI
Fondazione Banca degli Occhi Melvin Jones
Vico San Matteo 2/4
Tel. 010 2461266
Internet: www.banca-occhi-lions.it

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