SABATO 21 NOVEMBRE 2009 FESTA PER IL DECENNALE DEL NEGOZIO MODERN GROOVE DI VIA LUCCOLI: BRINDISI IN SEDE E GRANDE EVENTO MUSICALE AL LUCREZIA


SABATO 21 NOVEMBRE 2009 FESTA PER IL DECENNALE DEL NEGOZIO MODERN GROOVE DI VIA LUCCOLI: BRINDISI IN SEDE E GRANDE EVENTO MUSICALE AL LUCREZIA ALL'INSEGNA DEL MOD: SOUL, JAZZ, BEAT, RYTHM & BLUES DAGLI ANNI SESSANTA E SETTANTA CON I DJS PIER, LUIGI, CLAUDIO E GLI OSPITI CLAUDIA E CHECCO

Sabato 21 Novembre 2009 il negozio Modern Groove di Via Luccoli 77 Rosso (tel. 010 2474006), gestito da Piergiorgio Baiardo, festeggerà i dieci anni di attività con un brindisi previsto per le ore 17 direttamente in sede e un grande evento musicale dalle ore 23 in poi presso il locale Lucrezia di Vico dei Caprettari 16 Rosso. Due appuntamenti da non perdere per tutti gli appassionati dello stile Mod, ma anche per gli amanti della buona musica. Da dieci anni, infatti, Modern Groove rappresenta un punto di riferimento a Genova (ma anche in tutto il Nord Italia) per il British Style. Nato come negozio di dischi (grazie alla grande passione e competenza di Piergiorgio Baiardo per gli anni Sessanta e Settanta), si è ampliato anche all’abbigliamento, ai libri, ai dvd e a tutto quello che esprime alla perfezione la tendenza Mod ma anche, come la chiama Baiardo, il British Streetwear, ovvero il modo di vestirsi - casual ma sempre alla moda - tipico di Londra e dintorni. Come una vecchia Carnaby Street. L’evento musicale al Lucrezia è denominato “Superba Mod Night” ed è organizzato da Genova Mod. Ingresso libero. «Suoneremo - dice Piergiorgio Baiardo - il meglio degli anni Sessanta e Settanta. Scena inglese, ma non solo. Ci saranno incursioni nel Northern Soul, Rythm & Blues, Ska, 60’s Beat, Mod Rock 79». Alla consolle, i Dj genovesi Pier, Luigi e Claudio (ovvero lo stesso Baiardo e altri due collezionisti che ruotano intorno a “Modern Groove”), ma anche, in veste di ospiti, i Dj Claudia (dal “Get Smart” di Roma) e Checco (dall’“Ace Of Spades” di Pisa), altri personaggi che da anni declinano la filosofia Mod. L’evento musicale e il brindisi cadono nel giorno preciso - il 21 Novembre - in cui, dieci anni fa, Piergiorgio Baiardo (che è molto british sia nell’aspetto che nei modi) iniziò l’avventura di Modern Groove. «Dopo una serie di viaggi in Inghilterra, a poco a poco mi sono innamorato di alcune abitudini degli inglesi. Anzitutto, la loro grande passione per il calcio e per la musica di tendenza. Ma poi anche l’abbigliamento. Da Londra nascono mode che arrivano a tutto il mondo». Modern Groove è il terminale genovese di tutto questo: dischi degli anni Sessanta e Settanta (dal pop al soul, ma anche il punk), libri, film, t-shirt e felpe. Dedicate alle grandi band (Beatles, Doors, Led Zeppelin e non solo), ma anche ai classici del cinema (come “Pulp Fiction” di Tarantino) e alla commedia all’italiana (con le battute passate alla storia del trash di Lino Banfi e Tomas Milian, oppure le locandine dei film con Bud Spencer e Terence Hill). «Prodotti che importo praticamente in esclusiva, così come le tele su legno realizzate da un artista genovese e ancora dedicate a personaggi del rock e del cinema». Grande assortimento, poi, per tutto ciò che riguarda Vespa e Lambretta, e soprattutto per il calcio. Modern Groove è il negozio più fornito in Liguria (e non solo) per quanto riguarda le magliette storiche: Genoa e Sampdoria innanzitutto (con le casacche degli anni Trenta, Quaranta, Cinquanta, Sessanta e Settanta), ma anche il calcio inglese (West Ham, Tottenham, Arsenal, Aston Villa, Liverpool e tante altre) e le Nazionali (Italia, Argentina e Olanda, quest’ultima con il numero del mitico Johann Cruyff). E infine gli accessori: borse a tracolla, spillette, adesivi, portafogli, portamonete e portachiavi. E, per restare al Mod, lo stemma di riconoscimento, un bersaglio stilizzato, basato sul simbolo della Royal Air Force.

SAPERNE DI PIÙ: IL MOD
Lo stile Mod nasce sul finire degli anni Cinquanta a Londra, quando giovani ragazzi e ragazze cominciarono a usare questo termine per descrivere la loro scena. La parola è una abbreviazione di modernists, ovvero i fan del modern jazz, che nei primi anni Cinquanta avevano sviluppato uno stile nel vestire sobrio, raramente sgargiante e fortemente elegante fino all’ultimo dettaglio, ispirato all’Ivy League look, ovvero al modo di vestire nelle più prestigiose università americane: camicie botton-down, giacche tre bottoni con revere stretti, pantaloni senza pences, cravattini fini, mocassini o brogues. I mods presero ispirazione da questo look e ci misero del loro prendendo influenze da tutto ciò che arrivava di nuovo dal continente Europeo: polo, maglie, scarpe, scooters, tagli di capelli erano tutti mezzi per creare il cosiddetto “total look". I capi d’abbigliamento cambiavano in maniera vertigionosa, mantenendo comunque sempre un’ottica minimalista: indumenti funzionali all’uso e colori poco sgargianti. Il fenomeno mod nacque subito come stile elitario, solo coloro che avevano la costanza e la voglia di mantenere uno stile impeccabile erano accettati nel ristretto mondo underground dei mods, costituito da un circuito di locali (dove si ascoltava un certo tipo di musica non ancora commerciale: jazz, soul, R&B e ska jamaicano) sconosciuto ai più. Il fenomeno mod fu trasversale alla società londinese, tradizionalmente molto chiusa tra le diverse classi sociali. La musica era un aspetto fondamentale per ogni mod e solo chi aveva la voglia e il gusto di ricercare la musica più oscura era degno di far parte. I mods divennero un fenomeno nazionale con programmi televisivi (“Ready Steady Go"), gruppi musicali mod (Who, Small Faces, Action) e soprattutto con gli scontri nelle località marittime contro i rockers, considerati da questi giovani mods diversi e troppo lontani da quell’ideale di stile (estetico e comportamentale) a cui loro tendevano. Il fenomeno mod ebbe una fase di rinascita sul finire degli anni Settanta, quando un revival scaturito dall’uscita del film “Quadrophenia" e da gruppi punk che erano stati influenzati dall’esperienza mod (Jam, Secret Affair, Purple Hearts) diedero il via a un fenomeno di massa che durò l’arco di due stagioni. Gran parte dei revivalisti erano a digiuno delle vere origini dello stile mod e presto abbandonarono il tutto, per seguire qualche nuova moda. Questo revival ebbe comunque l’effetto di ridare impulso a una nuova generazione di mods, che erano rimasti (nonostante venissero derisi dalla stampa come fenomeno anacronistico) anche dopo lo sgonfiarsi della moda. Decimati in numero, i mods negli anni Ottanta tentarono di ricreare la vera essenza dello spirito mod delle origini e diedero vita ad un circuito mod sotterraneo, autogestito e lontano dai riflettori, che bene o male è sopravvissuto ai giorni nostri diffondendosi anche al di fuori dell’Inghilterra.

INFORMAZIONI
Piergiorgio Baiardo - Modern Groove
Via Luccoli 77 Rosso
Tel. 010 2474006
E-mail: moderngroove@libero.it

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